UDINESE DI NATALE - Intervistato dai colleghi della Gazzetta
dello Sport, Antonio Di Natale ha ammesso che questa potrebbe
essere la sua ultima stagione da professionista. Il capitano-bomber
dell'Udinese ha fatto capire di non sentirsi più a proprio agio
con i ritmi molto intensi, ai quali sono costretti i calciatori negli ultimi
tempi: "Non sento l’età, ma, dopo 20 anni di calcio, gli allenamenti
cominciano a pesarmi. La partita mi diverte ancora tantissimo. A giugno
deciderò. Voglio fermarmi e pensare alla soluzione migliore. Bisogna
sempre trovare gli stimoli giusti. Se voglio fare l'allenatore? È vero
che ho finito il corso di terza ed è stata un’esperienza bellissima. Mi sono
divertito. Ma chi pensa che io voglia prendere una panchina di A
sbaglia. Voglio insegnare, voglio allenare i piccoli, partendo dalla
mia esperienza. La stagione in corso? Ai 20 gol tengo. Ma mi creda:
penso molto più alle 11 partite che mancano da qui a maggio. Saranno davvero 11
finali. Ora che abbiamo raggiunto quota 40 giochiamo più sciolti, più
tranquilli. La squadra è migliorata e c’è un grande Allan, il nuovo arrivato che
più mi ha impressionato. Ci hanno frenato l’inesperienza dei giovani, la
sfortuna e gli infortuni. Penso a Pinzi, per l equilibrio che ci dà, ma pure a
Benatia e Lazzari. Un pensiero per Totti? Francesco è un campione. E
colgo l’occasione per fargli i complimenti per il traguardo raggiunto. Spero ne
faccia altri 50. Abbiamo un bel rapporto, magari porterò la sua maglia
a mio figlio Filippo e mi viene da pensare che siamo rimasti in pochi. Io, lui,
Buffon, Pirlo. Francesco vede il gioco come pochi, sa dove mettere la palla. È
stato un peccato non giocare con lui in Nazionale, ci siamo soltanto allenati
insieme."
